Protagonista del film è John May (interpretato magistralmente da Eddie Marsan), impiegato comunale della periferia londinese incaricato di ritrovare i parenti o gli amici delle persone - sempre più numerose - che muoiono in assoluta solitudine. John non ottiene grandi risultati, le persone più vicine ai defunti non ne vogliono più sapere nulla di loro, ma considera il suo lavoro come una missione. Così, quando il nuovo capufficio gli annuncia il suo imminente licenziamento, il metodico funzionario punterà tutto sull’ultimo caso di cui si sta occupando. Una vicenda che gli aprirà nuove prospettive e lo farà, almeno in parte, uscire dal completo isolamento esistenziale di cui lui stesso è vittima.
«Still Life» è un film da gustare fino all’ultima immagine, dominato dalla presenza di un antieroe al quale è impossibile non affezionarsi. Ma è anche una riflessione sottile e intelligente sul tema della morte e sul valore della fotografia come testimonianza insostituibile della vita umana.